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Trattato di Corbeil (1258)

Giacomo I, il Conquistatore, re d'Aragona

Filippo Ariosto (copia), 1634 - 1635

Museo del Prado

Trattato di Corbeil

ACA,CANCILLERÍA,Pergaminos,Jaime I,Serie general,1526

San Luigi, re di Francia

El Greco, 1592

Museo del Louvre

La fine dei sogni carolingi e occitani

A metà del XIII secolo, si stavano ricostituendo i territori centrali dell'Europa durante l'Alto e il Pieno Medioevo, e si stava disegnando una nuova prospettiva mediterranea che avrebbe chiuso il ciclo medievale nei paesi rivieraschi. È il caso della Marca Hispanica e dell'Occitania, regioni situate su entrambi i versanti dei Pirenei e che, per convenienza politica e diplomatica, erano rivendicate dai sovrani del versante opposto.

La Marca Hispanica fu la difesa di confine dell'Impero Carolingio contro la pressione islamica tra l'VIII e il X secolo. Quella della Canzone di Rolando. La disaffezione del conte Borrell II di Barcellona nei confronti della nuova dinastia francese dei Capetingi vi pose fine nel 987.

L'Occitania sognata da Pietro il Cattolico e dai suoi predecessori era la regione albigese dei conti di Tolosa e della Provenza. Quella dei trovatori e la lingua d'oc. La catastrofe di Muret (1213) pose fine a questo sogno transpirenaico.

L'accordo tra la Francia e la Corona d'Aragona

Il Trattato di Corbeil segnò la fine di questa fase. Nel panorama delle relazioni internazionali medievali e delle tensioni tra i re d'Aragona e di Francia, il documento, convalidato dal sigillo di San Luigi, ebbe un ruolo cruciale. Giacomo I d'Aragona lo aveva in grande stima: gli permise di scrivere al genero che lui non era sottomesso ad alcun impero.

Il trattato implicava la rinuncia dei francesi alle contee di Barcellona, Urgel, Besalú, Rossiglione, Ampurias, Cerdagna, Conflent, Girona e Osona. In cambio, l'Aragona rinunciò al territorio della maggior parte della Linguadoca francese: Fenolleda, Peyrepertuse, Tolosa, Quercy, Narbonne, Albi, Carcassonne e Provenza, tra le altre.

Venne firmato l'11 maggio a Corbeil, vicino a Parigi, dal re Luigi IX di Francia e dagli ambasciatori di Giacomo I d'Aragona. E il 16 luglio dallo stesso re aragonese. Il patto portò anche al matrimonio dell’Infanta Isabella d'Aragona con il principe Filippo di Francia (poi Filippo III).

Il documento dell’ACA

Nell'Archivio della Corona d'Aragona si conserva la conferma del re francese autenticata dai sigilli del veguer e dell'elettore vescovo di Barcellona, in un trasferimento notarile del 17 febbraio 1300.

Un originale è conservato presso l'Archivio Nazionale di Francia.

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